Miti e Leggende

Il gatto devon rex è simile a un folletto o a un piccolo alieno, dopotutto Steven Spielberg ne ha tratto ispirazione per il suo E.T e molte sono le storie che si raccontano di questo gatto, la più frequente narra che una gatta gravida andasse a dormire in una miniera di stagno vicino alla fattoria dove viveva nel devonshire. La gatta diede alla luce dei gattini uno dei quali sviluppò delle particolari caratteristiche di adattamento all’ambiente della miniera: occhi grandi per vedere al buio, larghe orecchie per percepire ogni minimo rumore, pelo corto e riccio per non far aderire la fuliggine. La realtà ovviamente è diversa, anche se nelle leggende c’è sempre qualcosa di vero, perché l’aspetto riccio caratteristico del devon rex è dovuto certamente ad una mutazione genetica. La prima mutazione genetica nota, di questa peculiarità, fu quella dei conigli di re Alberto del Belgio, che alla fine dell’Ottocento, portò, ad un’esposizione di conigli, un esemplare con una strana pelliccia riccia, fuori da ogni standard di razza. i giudici, non potendo squalificare il re, decisero seduta stante di creare una i conigli con il pelo riccio, cui misero come affisso la parola “rex” per ingraziarsi re Alberto. Tale termine fu quindi usato anche in seguito per definire tutte le mutazioni ricce.

Un pò di Storia

La storia del Devon REX inizia nel 1960 Regno Unito a Buckfastleigh vicino ad una miniera di stagno in disuso, dove si aggirava spesso un gatto nero riccio che si accoppiò con una gatta tricolore di proprietà della signorina Beryl Cox. Da questo accoppiamento nacquero alcuni cuccioli ma solo uno tra questi presentava la stessa pelliccia riccia del padre. La signorina Cox tenne con sé questo cucciolo e lo chiamò Kirlee (che in inglese significa “riccio”) fino quando vide una foto di un cucciolo riccio (un Cornish) in un giornale e si rese conto che il suo strano gatto poteva essere utile per l’allevamento dei gatti Rex. Quindi contattò l’allevatore Brian Stirling –Webb (uno dei primi e dei migliori allevatori sperimentali del mondo felino). Questi persuase Miss Cox a spedire Kirlee per effettuare degli accoppiamenti che servissero ad immettere sangue nuovo nei suoi Rex. Kirlee fu fatto accoppiare con nove gatte, che partorirono in totale ventinove cuccioli tutti con il pelo normale, visti i discendenti si capì che i geni che causavano il pelo arricciato nel Cornish Rex e in Kirlee non erano uguali. Oggi si pensa che la mamma di Kirlee fosse a sua volta imparentata con il gatto della miniera abbandonata, tuttavia era evidente che la razza fosse diversa e doveva essere programmata diversamente in termini di accoppiamento e genetica (gene del Devon Rex è denominato REX II mentre del Cornish  – REX I). Dopo un attento programma d’incroci con esemplari di razza Burmese, Siamese e British, si è reso possibile l’allargamento del pool genetico della razza allontanando la possibilità di trasmissione di una rara forma di distrofia muscolare fino alla stabilizzata della razza che nel 1967 la T.I.C.A. riconobbe inserendola ufficialmente tra le razze di gatto della famiglia REX. Il primo Devon fu importato negli Stati Uniti nel 1968, il CFA (Cat Fanciers’ Association) lo riconobbe nel 1979 e nel 1983 permise il loro campionato.  Le caratteristiche del moderno Devon rex sono abbastanza allineate per quanto riguarda la struttura e la morfologia a Kirlee, il suo capostipite: le orecchie enormi e basse, il muso corto e gli occhi grandi e spalancati, le vibrisse spezzate o assenti.